Il 14 e 15 marzo a Reggello (FI) ritiro della REFO in vista della Pasqua

Il 14 e 15 marzo avrà luogo presso Casa Cares (Reggello – FI) il ritiro della REFO fiorentina in preparazione alla Pasqua 2009 dal tema: “Io sono la Resurrezione e la Vita: chi crede in me, anche se muore, vivrà” (Gv. 11.25)

Casa Cares, Villa "I Graffi", nucleo originario del XVIII secolo

Casa Cares, Villa "I Graffi", nucleo originario del XVIII secolo

Le prenotazioni sono state già effettuate per i pernottamenti e i pasti, chi volesse aggiungersi all’ultimo momento deve contattare direttamente Casa Cares all’indirizzo email info@casacares.it oppure consultando il sito http://www.casacares.it. Chi vuole solo partecipare ai momenti di riflessione, preghiera e culto è sempre il benvenuto anche senza preavviso.

Ecco il programma (a grandi linee):

Sabato 14 marzo
ore 15:00 arrivo a Casa Cares e sistemazione negli alloggi
ore 15:30 Illustrazione del ritiro e saluto di uno dei responsabili di Casa Cares
ore 16:00 Lettura di Giovanni 11:25 e meditazione biblica
ore 16:30 Interventi sul brano biblico
ore 17:15 Pausa Tè
ore 17:45 Discussione sul tema: “Il cristiano, la Resurrezione e la Fede”
ore 19:00 Pausa
ore 19:30 Cena comunitaria
ore 21:00 Serata di preghiera

Domenica 15 marzo
ore 8:30 Colazione
ore 9:00 Discussione e conclusioni sul tema: “Il cristiano di fronte alla Vita: problemi, etica, dialogo”
ore 11:00 Culto evangelico a cura della REFO
ore 12:30 Pranzo
ore 14:30 Ci si saluta

Il 19 dicembre cena e conferenza con Raffaele Volpe

Venerdì 19 dicembre 2008 sono previsti due importanti appuntamenti del gruppo REFO di Firenze:

Alle ore 19,30 avrà luogo una cena di saluto e di festeggiamento per le festività natalizie. Prenotazioni e informazioni tramile mail (refo.firenze@gmail.com) e/o telefono (Andrea 333.2876387 e Claudio 348.7453594) preferibilmente entro il giorno prima.
Dalle ore 21,15 circa in poi avrà luogo l’incontro-conferenza con Raffaele Volpe, pastore battista di Firenze e membro dell’esecutivo UCEBI sul tema “Nessuno ti ha condannata?” Ella rispose: “Nessuno, Signore”. E Gesù le disse: “Neppure io ti condanno” (Giovanni 8,10-11) proseguendo nel percorso, avviato a Settembre, sulle marginalità all’interno delle Scritture
“Un tema ancora molto attuale – chiosa Andrea Panerini, Coordinatore di REFO-Firenze – anche alle luce di recenti dichiarazioni di alcune chiese circa la proposta europea di avviare un percorso per una depenalizzazione globale dell’omosessualità.”
Entrambi gli appuntamenti avranno luogo presso il Centro comunitario valdese di Via Manzoni, 21 a Firenze.
Nel corso della serata sarà annunciato il nuovo nome del gruppo fiorentino che a gennaio si costituirà in associazione, pur rimanendo nell’ambito della REFO (Rete Evangelica Fede e Omosessualità) a livello nazionale.

UNA CENA PER INCONTRARE L’ALTRO/A

Perciò io ti dico: i suoi molti peccati le sono perdonati, perché ha molto amato. (Lc 7,47)

 

E’ stata un serata bellissima, uomini e donne che mangiano e pregano insieme senza nemmeno avvertire da lontano le distanze. E’ stato significativo che sia stata proprio la REFO a ricordarci che sia siamo tutti fratelli e sorelle al di là delle nostre differenze. Una esperienza e purtroppo inconsueta ma, proprio per questo, assolutamente da ripetere.” Forse nulla riassume l’atmosfera della serata del 27 settembre meglio di queste parole del professor Marco Ricca. Sabato 27, appunto, ha avuto luogo – presso i locali del Centro comunitario valdese di Firenze – la cena di incontro e di autofinanziamento della Rete evangelica fede e omosessualità (REFO) di Firenze e della Toscana, che ha visto la partecipazione di ventitré fratelli e sorelle sia dell’Associazione che della comunità valdese e di quella battista della città di Firenze. Un risultato ragguardevole, anche alla luce di numerosi appuntamenti contemporanei in città (non ultima la partita della Fiorentina…)

cena

incontro nella convivialità

Ci siamo seduti in tre grandi tavoli messi a forma di ferro di cavallo, per meglio vederci negli occhi e poterci parlare. Sapevamo che non era facile richiamare persone per una cena che aveva come scopo (a parte l’autofinanziamento) l’incontro, un incontro che è sempre più difficile nella nostra società ma anche nelle nostre piccole comunità di minoranza. Anche il piccolo mondo dei gruppi di omosessuali credenti è diviso tra protestanti e cattolici, e poi tra coloro che credono nelle catacombe e coloro che vogliono l’incontro, con tutti e soprattutto con le chiese e il mondo. Dopo una introduzione del coordinatore regionale della REFO Andrea Panerini (che legge anche una lettera di saluto del Presidente Nazionale Giorgio Rainelli, che non è potuto essere presente) e dopo una breve preghiera, inizia la cena vera e propria che alterna le ricche portate ai brani biblici tratti sia dall’Antico che dal Nuovo Testamento e correlati da riflessioni. Il tema scelto per la scelta dei testi è l’incontro a tavola. Nel frattempo i fratelli e le sorelle hanno modo di parlare e di conoscersi. David Buttitta parla della storia della Resistenza nelle valli valdesi mentre Pasquale Iacobino racconta le ultime novità librarie che si possono trovare alla libreria Claudiana.

Dopo la cena ci si stringe in circolo e ognuno legge e commenta il versetto che ha trovato sopra un piccolo biglietto – distribuito all’inizio della serata – ed è un modo per parlarsi, per confrontarsi con la Bibbia, il libro che narra la storia e la spiritualità dell’uomo in tutti i tempi. E’ bello, dopo la chiusura ufficiale della serata fatta con la preghiera del Padre Nostro, rimanere a rassettare insieme la sala, chiacchierare e scherzare… noncuranti del primo vero freddo della stagione…

Un particolare ringraziamento va alla comunità valdese di Firenze, alle fantastiche cuoche Sara Sansone, Marcella Favellini (che non è potuta venire per motivi di salute ma ha contribuito ugualmente sia finanziariamente che con i suoi preziosi consigli) e Maria Rossi, all’amico Roberto Rossi per il supporto logistico e a tutti coloro che non si sono potuti qui menzionare ma che non sono stati meno importanti per rendere magica questa serata.

Grazie!

Gli uomini e le donne della REFO di Firenze

 

Messaggio di Giorgio Rainelli alla REFO di Firenze

Alla cena del 27 settembre il Presidente Nazionale della REFO, Giorgio Rainelli, non è potuto venire e ci ha inviato questo bel messaggio che ora vogliamo condividere con tutti.

 

Care sorelle e cari fratelli del gruppo REFO di Firenze,

Vi saluto con affetto, dispiaciuto di non poter essere presente lì tra di Voi.

La nascita e lo sviluppo del gruppo fiorentino mi ha riempito di gioia, per l’importanza della Vostra città e della Toscana, da sempre lievito di cultura religiosa e di diritti civili. Sono consapevole delle difficoltà che potrete trovare nel Vostro percorso ma sono fiducioso che potranno essere superate con la fermezza della fede e la flessibilità del dialogo, consapevoli della necessaria e particolare testimonianza che la REFO deve saper dare nelle chiese e nella società. Un pensiero e un ringraziamento va alla Comunità valdese di Firenze che, ancora una volta, ha dimostrato la sua sensibilità su questo tema e a tutti coloro che a livello nazionale e locale si adoperano con fatica e passione perchè tutto questo sia possibile.

Come ben sapete la REFO é stata tra la promotrice della nascita del Gruppo di Lavoro sull’Omosessualità all’Assemblea-Sinodo del 2000 e per ben sette anni ha partecipato attivamente ai lavori del GLOM che hanno portato all’approvazione della mozione sull’omosessualtà nell’ultima Assemblea-Sinodo del 2007; certamente il cammino non é stato facile e bisogna ancora insistere non solo per una “accettazione” ma soprattutto per una partecipazione ed una condivisione delle esperienze di vita e di fede delle persone omosessuali al’interno delle nostre chiese e non solo: mi riferisco alle tensioni sociali ,al rigurgito di omofobia nella società, e – sia detto senza polemica – alla sempre piú invadente presenza della Chiesa cattolica romana nella politica e nelle scelte etiche e legislative del nostro paese.

 

Dal 7 al 9 novembre Firenze sarà protagonista dell’importante convegno del decennale della REFO in cui si farà il punto di dieci anni di lavoro, di fatica e di avanzamento dell’accettazione dell’omosessualità nelle nostre comunità. Un’altra occasione per vederci e per confrontarci e per sottolineare l’importanza del Vostro lavoro sul territorio fiorentino e della Toscana.

Vi sono vicino con il pensiero e con la preghiera e Vi saluto affettuosamente, vostro

 

Giorgio Rainelli

Presidente Nazionale REFO

Il 27 settembre cena di autofinanziamento REFO Firenze

Gay? Etero? Sì, conosciamoci… a tavola

 

Natanaele gli disse: “Può forse venir qualcosa di buono da Nazaret?”.

 Filippo gli rispose: “Vieni a vedere.” (Gv. 1:46)

Cena

Cena del Signore

Cena di autofinanziamento

della Rete Evangelica Fede e Omosessualità (REFO)

di Firenze

 

Offerta minima per la cena € 10,00

Prenotarsi possibilmente entro il 25 settembre

 

 

Sabato 27 settembre – ore 20.30

 

 

Centro comunitario valdese

Via Manzoni, 21 (pressi Piazza Beccaria – Firenze)

(Si raggiunge con bus ATAF 6, 31 e 32)

 

 

Per info:

 

https://refofirenze.wordpress.comrefo.firenze@gmail.com

333.2876387 (Andrea) – 348.7453594 (Claudio)

 

 

Ai fratelli delle comunità evangeliche. Insieme per ricordare le vittime dell’omofobia

Lettera aperta della Refo di Firenze del 10 gennaio 2008

preghieraLe veglie del 4 aprile 2008 saranno un momento di preghiera e di testimonianza cristiana, perché non possiamo stare in silenzio quando milioni di fratelli e di sorelle soffrono nel mondo e anche in Italia solo perché esistono, perché vogliono vivere l’affettività che il Signore ha dato loro. Crediamo sia importante che i pastori delle comunità evangeliche battiste, metodiste e valdesi, i loro consigli di chiesa e le loro comunità possano farsi promotori di speranza e di testimonianza nel luogo dove risiedano e decidere se, come cristiani, possiamo continuare a tacere su questo tema.

Venerdì 4 aprile 2008 cristiani provenienti da diverse confessioni e cammini di fede (Valdesi, cattolici, veterocattolici, metodisti, battisti, etc…) saranno in veglia a Firenze e in tante altre città italiane con i gruppi di credenti omosessuali per ricordare le vittime dell’omofobia e per lanciare un segno di speranza.

Invitiamo tutti i credenti a unirsi in veglia con loro per infrangere, con la preghiera e la testimonianza, il muro di silenzio che spesso permane nelle nostre chiese su questo tema.

Su questo tema lo scorso Sinodo Valdo-metodista e l’Assemblea-Sinodo Battista Metodista e Valdese di novembre 2007 si sono espressi con nettezza condannando l’omofobia, incitando le chiese ad accogliere le persone omosessuali e a dare collaborazione alle veglie contro l’omofobia (che l’anno scorso si erano svolte in giugno).

Le veglie saranno un momento di preghiera e di testimonianza cristiana, perché non possiamo stare in silenzio quando milioni di fratelli e di sorelle soffrono (minacciati, torturati e anche uccisi in alcuni Paesi) nel mondo e anche in Italia solo perché esistono, perché vogliono vivere l’affettività che il Signore ha dato loro.

Abbiamo chiesto l’adesione formale alla Tavola valdese e all’UCEBI ma crediamo che sia importante che i pastori delle comunità evangeliche battiste, metodiste e valdesi e i loro consigli di chiesa e comunità possano farsi promotori di speranza e di testimonianza nel luogo dove risiedono, anche organizzando le veglie dove non siano presenti gruppi della REFO o di credenti omosessuali cattolici o ospitandole dove invece questi gruppi sono presenti ma non sanno dove andare a pregare (visto il divieto della gerarchia cattolica di ospitare queste preghiere nelle chiese di sua competenza).

Perché, come scriveva Dietrich Bonhoeffer “viene il giorno in cui sarà forse impossibile parlare apertamente, ma noi pregheremo, faremo ciò che è giusto, il tempo di Dio verrà”.

Ma l’adesione alle veglie di preghiera del 4 aprile 2008 non può essere solo un atto formale ma impegna tutti noi a portare la nostra testimonianza di fede in una delle tante veglie di preghiera che avranno luogo in Italia e sollecitando, nel nostro quotidiano, le nostre comunità cristiane a contrastare quegli atteggiamenti omofobici spesso presenti anche al loro interno.

A tutti Voi il compito di decidere se, come cristiani, possiamo continuare a tacere su questo tema.

La Rete evangelica Fede e omosessualità di Firenze

4 aprile 2008, a Firenze in Veglia per le vittime dell’omofobia

logo REFO FirenzeSi può morire, essere picchiati, discriminati, indotti al suicidio perché omosessuali? Si può utilizzare la Bibbia per fare del male a questi uomini e a queste donne? Purtroppo la risposta è sì.
Mai come negli ultimi 12 mesi la crudeltà e la violenza dell’omofobia ha mietuto molte vittime nei paesi arabi come nel mondo occidentale e anche nella nostra Italia. Episodi che fanno dubitare che il nostro possa essere ancora un paese civile e cristiano. Noi, come credenti di molte confessioni cristiane, provenienti da cammini e chiese differenti, di fronte a questo scandalo abbiamo deciso di infrangere questa muraglia di silenzio che ancora permane nelle nostre chiese su questo tema. Dopo il tragico episodio di Makwan, il ragazzo 19enne barbaramente ucciso in nome dello stato iraniano, abbiamo deciso di dire: basta!
Ecco perché, quest’anno, i credenti della Rete evangelica Fede e omosessualità (REFO) di Firenze hanno deciso di dare vita, a Firenze e nelle altre città che vorranno organizzarla , a una veglia per le vittime dell’omofobia venerdì 4 aprile 2008 per lanciare un messaggio di speranza che superi i silenzi, gli imbarazzi e le paure di molti credenti e hanno chiesto ai volontari del progetto Gionata.org di coordinare le preghiere a livello nazionale.
Perché crediamo, come scriveva Antonino Bello, che se «riuscirete a liberarvi dalla rassegnazione, se riporrete maggiore fiducia nella solidarietà (…) se provocherete i credenti in Cristo a passare armi e bagagli dalla vostra parte, non tarderemo a vedere i segni gaudiosi della risurrezione».

Invitiamo tutti i credenti e le chiese di tutta Italia a unirsi a noi in veglie che squarcino, quella sera, il velo della rassegnazione.

Il sito ufficiale della veglia è http://inveglia.wordpress.com

Gli uomini e le donne della REFO di Firenze
I volontari e le volontarie del progetto Gionata

Ps. Chi vuole, come gruppo o associazione ma anche come singolo, aderire e/o organizzare una veglia nella propria città può rivolgersi ad Andrea (333.2876387 – refo.firenze@gmail.com) o ai volontari del progetto gionata (gionatanews@gmail.com). Mancano tre mesi, non sono molti per organizzare le veglie. Diamoci da fare!

Pregando per Makwan e per i suoi carnefici

Una serata fredda, molto fredda. Un’occasione triste. Una preghiera, però che ci ha riscaldato i cuori.
In silenzio, davanti a una miriade di candele che si univano per formare una croce tremolante, al centro del cerchio formato dai partecipanti, abbiamo pregato, ci siamo commossi, abbiamo ascoltato i pastori valdese e battista.

candelaAbbiamo meditato sulla Scrittura, sull’amore di Dio verso gli uomini e su come “uccidere nel nome di Dio sia la peggiore bestemmia verso il Signore” come ha detto il pastore valdese Pawel Gajewski commentando un passo della Genesi.

Makwan era al centro dei nostri pensieri, assieme agli altri diecimila vittime del genocidio degli omosessuali in Iran, molte delle quali senza nome e senza volto.
Una strage degli innocenti verso la quale ci sentiamo impotenti, forse anche colpevoli. Una strage per cui non dobbiamo chiedere vendetta ma giustizia e perdono. E chiedendo giustizia e perdono al Signore abbiamo pregato anche e soprattutto per i carnefici, per i responsabili di tanta empietà e ingiustizia. Perché lo Spirito possa illuminarli e condurli verso l’amore di Dio che è l’unico che permette di amare il prossimo. (Andrea Panerini)

Clicca sul link per scaricare il testo della preghiera

RINGRAZIAMENTI

Per la bella serata di ieri sera vogliamo ringraziare tutti i presenti, i pastori Pawel Gajewski e Raffaele Volpe, le comunità valdese e battista, gli amici della Mailing List “Amarecolcuoredidio” che hanno pregato con noi a distanza, Marco Ricca, Giuliano Boffardi, Mirella Mannocchio e Paolo Gianardi che ci hanno arricchito mandandoci le loro impressioni, gli amici di Villa Guicciardini che, anche se nella maggior parte dei casi non sono potuti stare con noi per vari impegni, si sono prodigati per dare risalto all’iniziativa. Vogliamo ringraziare il portale www.gionata.org per il suo contributo, essenziale all’organizzazione della veglia. Vogliamo infine ringraziare tutti coloro che ci hanno mandato messaggi per ricordare Makwan e per dire basta all’olocausto degli omosessuali in Iran. Grazie!

Gli uomini e le donne della REFO di Firenze

Il 13 dicembre 2007 a Firenze uniti in preghiera contro l’olocausto degli omosessuali in Iran

«Verrà il giorno in cui sarà forse impossibile parlare apertamente,
ma noi pregheremo, faremo ciò che è giusto, il tempo di Dio verrà»

Dietrich Bonhoeffer (1906-1945)

 

Si può morire a 21 anni perché omosessuali? In Iran si può. Makwan Moloudzadeh non è il primo e non sarà, purtroppo, l’ultimo ad essere giustiziato in Iran per il reato di “lavat” (letteralmente, sodomia) che, secondo il Codice Penale iraniano è punito con la pena capitale. E’ l’ultimo di una lunga catena di morte, un vero e proprio olocausto, dal 1979 ben 10.000 omosessuali sono stati giustiziati nella repubblica islamica iraniana.

Ma si può essere uccisi solo perchè omosessuali, per eseguire un imperativo morale, culturale o religioso? La pena di morte è un abominio ma in questo caso è qualcosa di una gravità enorme.
logo makwan
La storia di Makwan ricorda, in fondo, quella di tante persone uccise nel mondo perché omosessuali e di cui non sapremo mai né il nome né la storia.
Di fronte a tanta violenza e all’assordante silenzio sia delle Chiese che delle istituzioni italiane, le donne e gli uomini della REFO di Firenze, come cristiani provenienti da diverse confessioni (valdesi, battisti, cattolici, veterocattolici e altri) e cammini, hanno deciso di combattere questa battaglia non solo con le petizioni ma anche con la forza della preghiera.

Ecco perché giovedì 13 dicembre alle ore 21 ci riuniremo presso il Centro comunitario Valdese di Via Manzoni 21 a Firenze, insieme a quanti vorranno essere con noi, per pregare e gridare la nostra sete di giustizia, di amore e di compassione, perché non si dia più la morte nel nome dell’unico Dio dei cristiani, degli islamici e degli ebrei.
E Tu cosa fai? Vuoi scegliere il silenzio e la rassegnazione o vuoi testimoniare la tua speranza di giustizia affidata alla forza della preghiera?

Ti aspettiamo. Un abbraccio da tutti noi.
Gli uomini e le donne della REFO di Firenze

Ps. Al termine della preghiera con tutti i presenti prenderemo un tè caldo, per rimanere insieme in fraternità e amicizia.

Un Dio che “sconfina”

Recensione di Andrea Panerini

“Dio sconfina. Partendo dal centro della sua divinità, attraversa una serie di confini: tuffandosi nella realtà corporea dell’umanità, nascendo da una donna, supera la distanza incolmabile tra divino e umano, condivide la nostra stessa origine, libera il nostro corpo e tutti coloro che con il corpo sono stati identificati, le donne, le persone di colore.
Oltrepassa il confine tra padrone e servo, destabilizza le distinzioni, volta le spalle ai palazzi dei re, erra senza avere dove posare il capo, si prende cura dell’altro/a e fa della cura reciproca il centro della sua proposta di vita.
Estromesso dal campo, attraversa le mura della città, sconfina nell’impurità per morire con i reietti, scarti di una civiltà costruita sulla morte.

Il suo sangue versato in terra sconfina in una natura oltraggiata e agonizzante.”

Il Dio sconfinato

Penso che nulla meglio di questo breve passo, che è centrale nella trattazione della Green, possa illustrare questa piccola recensione.
“Il Dio sconfinato” è un libro di teologia ma questa definizione può ingannare il lettore, portandolo a credere che sia un testo solo teorico e per giunta anche abbastanza noioso.
Al contrario è un testo agile, leggibile, anche a tratti poetico, che partendo da alti si riduce fino al nostro presente, alla nostra corporeità, al nostro essere “immagine di Dio” a prescindere dalla razza, dal sesso, dall’orientamento sessuale, da qualunque caratteristica che fonda l’essere di una persona.
E’ un libro per uomini e donne in cammino, che cercano una serenità interiore attraverso la meditazione della parola del Signore, che respinge gli stereotipi dell’ideologia maschilista e machista imperante nel nostro Occidente, dominato da maschi, bianchi ed eterosessuali cultori della presunta legge biblica.

Dio, afferma la Green, travalica ogni barriera sia di tipo fisico che culturale, per andare verso l’incontro con l’altro, con la sua fisicità, il suo dolore, per esaltare – e qui è evidente il raccordo con Karl Barth – la sua umanità, una umanità anche sofferente ma che può utilizzare per prendere in braccio l’uomo e condurselo vicino.
E l’autrice sottolinea come uno dei confini che Gesù Cristo travalicava più frequentemente era quello che divideva il puro dall’impuro, il lecito dall’illecito nella prospettiva delle rigide norme dei codici talmudici. E non si perita di sconfinare anche verso filosofie e religioni orientali criticando la nostra società del fare, che, diciamolo francamente, è parte integrante della tradizione laboriosa calvinista. Come liberarci dal fare? Come poter stare in armonia con il creato? Questi sono interrogativi fondamentali per l’uomo contemporaneo a cui la Green porta un suo contributo.

Che cosa devo fare per ereditare la vita eterna?” “Sedendo quieto senza fare nulla la primavera viene e l’erba cresce” recita un testo buddista citato in questo libro, un apporto importante per andare verso una nuova visione, rinnovata e contaminata positivamente, del nostro cristianesimo.

Elizabeth E. Green, Il Dio sconfinato, pp. 105, Claudiana, Torino, 2007, euro 10.00